La Caritas: “A Bologna gli studenti universitari senza soldi dormono in stazione”

la-caritas:-“a-bologna-gli-studenti-universitari-senza-soldi-dormono-in-stazione”

BOLOGNA – Il sogno del direttore della Caritas bolognese, don Matteo Prosperini, sarebbe avere uno sportello direttamente all’interno dell’Università, visto l’alto numero di studenti in difficoltà economica. Improvvisamente senza borsa di studio, o coi conti bloccati come è capitato nei mesi scorsi ai giovani russi iscritti all’Alma mater, gli studenti si rivolgono spesso alla Caritas per un pasto.

“Ci sono tanti universitari – ricorda Prosperini, oggi nel corso di una conferenza stampa – che vengono qui con borsa di studio, poi la perdono perché magari non stanno al passo con gli esami. Talvolta perdono il loro alloggio e spesso finiscono per qualche tempo a dormire in stazione”. Lo fanno anche per mesi, racconta Prosperini, ad esempio quando finisce l’ospitalità da altri studenti, mentre resta difficilissimo, visti i costi crescenti, trovare un alloggio sul mercato. “Questo per noi è un tema molto importante – sottolinea ancora il numero uno Caritas – stiamo facendo anche incontri con i diversi attori in campo”, tra cui lo stesso Ateneo e Ergo, che gestisce gli studentati. Il primo obiettivo è avere un monitoraggio il più accurato possibile del fenomeno.

IL RETTORE: “IL SOGNO DELLA CARITAS È UNA NOSTRA PROPOSTA”

“Mi fa piacere che la Caritas abbia fatto sua la proposta che ha ricevuto lo scorso 25 maggio dal nostro delegato per gli studenti, Federico Condello, e dalla direttrice di Ergo, Patrizia Mondin”. Così il rettore dell’Alma Mater di Bologna, Giovanni Molari, commenta il ‘sogno’ di don Matteo Prosperini, direttore dell’ente di carità della Diocesi, di aprire uno sportello d’aiuto direttamente in Ateneo per gli studenti in difficoltà. Da Palazzo Poggi si spiega infatti che è stata la stessa Università, insieme all’agenzia regionale per il diritto allo studio, a convocare la Caritas nelle settimane scorse per segnalare il problema e studiare insieme una soluzione.

Per gli studenti in difficoltà, soprattutto per quelli che finiscono fuori corso o non si laureano in tempo, e che quindi corrono il rischio di perdere alloggio e borsa di studio, esiste già una rete di sostegno, sottolinea l’Alma Mater, grazie a bandi ad hoc da parte di Ergo e dello stesso Ateneo messi in campo proprio per intercettare questi casi. Ai ragazzi che perdono la borsa di studio si aggiungono poi anche gli studenti internazionali, che hanno bisogno di trovare un appoggio e un sostegno in particolare per i primi due o tre mesi di permanenza a Bologna.

Da Palazzo Poggi si precisa che non si è ancora davanti a una “piaga sociale”, perché finora all’Ateneo è giunta solo una segnalazione di uno studente che ha passato alcune notti in stazione. Ma questo “non significa che non ce ne vogliamo occupare”, si precisa dall’Università. E comunque il problema rischia di essere più corposo “in prospettiva”. Così l’Alma Mater ha deciso di chiamare in causa la Caritas, anche perché la crisi ucraina “ha fatto emergere una grande disponibilità all’accoglienza” sotto le Due torri. E questa rete di aiuto potrebbe essere utile “anche per gli studenti” in determinate situazioni. Dopo il primo incontro del 25 maggio, dunque, Ateneo insieme a Ergo e Caritas dovrebbero incontrarsi di nuovo “a breve”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

L’articolo La Caritas: “A Bologna gli studenti universitari senza soldi dormono in stazione” proviene da Ragionieri e previdenza.