Jannotti Pecci: “Serve un sistema fiscale che eviti la delocalizzazione delle produzioni all’estero”

Caputo (commercialisti): “Imprenditori e professionisti insieme per rispondere alle esigenze dei mercati”

NAPOLI – “Non basta la compliance normativa. Occorre un sistema fiscale europeo che permetta a tutte le imprese di concorrere ad armi pari. La ritengo una priorità per la quale sarebbe ora che tutti gli stati membri ponessero con urgenza all’ordine del giorno questo delicatissimo tema.

La competizione si muove ormai su scenari che vanno anche oltre i confini dell’Europa per cui anche dal punto di vista fiscale bisogna essere al passo con i grandi cambiamenti dei mercati. Dobbiamo porci l’obiettivo di ottenere un sistema fiscale che eviti di imporre di fatto alle nostre aziende di delocalizzare produzioni all’estero”.

E’ l’appello lanciato da Costanzo Jannotti Pecci, Presidente degli industriali partenopei, aprendo i lavori del convegno “Gli strumenti di governo per la creazione del valore: tra compliance normativa e nuove opportunità” promosso dall’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, e dall’Unione Industriale di Napoli.

A raccogliere l’input del presidente degli industriali Maria Caputo, consigliere segretario dell’Odcec di Napoli: “L’incontro è finalizzato a pianificare e valutare le iniziative di noi professionisti, partendo proprio dal confronto con gli imprenditori, che sono quelli che poi sul campo devono attuare le nuove norme. Bisogna tornare a ragionare insieme per trarre il meglio dalle novità normative che spesso generano modifiche importanti nelle richieste dei mercati, di fronte alle quali bisogna farsi trovare preparati”.

Per Carlo Palmieri (vice presidente dell’Unione Industriali): “Non è possibile più fare attività di programmazione senza dotarsi di professionalità e di strumenti. Oggi insieme ai commercialisti creeremo un nuovo asset di formazione. La crescita delle nostre aziende per la parte finanziaria e organizzativa è fondamentale per la ripresa economica del Paese”.

Sul Codice della crisi d’impresa è intervenuto Ciro Esposito (presidente della Commissione Diritto della crisi d’impresa dell’Odcec Napoli): “I professionisti sono il cuore della riforma in particolare perché loro stessi possono essere oggetto e soggetti alla crisi in quanto il codice si rivolge nella gestione delle disfunzioni a tutti i debitori, ivi compresi i professionisti in crisi. Il professionista ha valenza centrale nell’assistenza all’imprenditore con un impegno professionale che deve essere sempre adeguato ad aiutare l’azienda a risanarsi”.

Sui nuovi assetti imprenditoriali Francesco Orefice (presidente della Commissione Strategia e controllo Odcec Napoli) ha evidenziato: “Il decreto legislativo 14/19 ha obbligato tutte le imprese a dotarsi di assetti organizzativi, amministrativi e contabili.

La definizione degli stessi è arrivata solo due anni dopo e abbiamo avuto specifiche molto stringenti che per le imprese sono opportunità per recuperare efficienza ed efficacia per gestire le risorse economiche disponibili e da acquisire. In alcun modo devono essere considerate come inutili sovrastrutture”.

Pierluigi Vasquez (vicepresidente Commissione Valutazione d’impresa Odcec Napoli) ha sottolineato: “Tema cruciale è la compliance tra adempimenti normativi e strumenti gestionali per creare valore. Valore che deve essere misurato e dimostrato.

Gli strumenti a disposizione sono tantissimi e assume particolare rilevanza la capacità di valorizzare i propri elementi qualitativi rispetto a quelli quantitativi. I paradigmi gestionali stanno cambiando e le aziende devono essere in grado di valorizzare le qualità che gli permettono di stare sul mercato”.

Ha moderato i lavori Roberto Maglio (ordinario di Economia aziendale dell’Università Federico II di Napoli): “Nell’attuale contesto competitivo le imprese sono oggetto di diverse istanze sia del legislatore che di carattere sociale e ambientale, oltre a quelle degli intermediari finanziari.

Si pone sempre più l’esigenza di un adeguato management dell’impresa, fornendosi di strumenti di controllo utili a vincere la sfida della competitività”.