Immobiliare, investimento affidabile ma ci sono rischi e costi

T. Rowe Price-Nomisma Research: diversificare con attività finanziarie

T. Rowe Price ha presentato la ricerca di Nomisma alla conferenza della 13a edizione del Salone del Risparmio “Cedola vs mattone: dove va la vera redditività”, utilizzando un campione rappresentativo di famiglie residenti fra Milano, Roma, Napoli e altre province italiane.

Gli italiani continuano a percepire il mattone un rifugio sicuro, con 8 italiani su 10 che vedono il mattone come una destinazione di investimento affidabile.

Per il 48% degli intervistati, l’acquisto di una casa è sempre un investimento conveniente, mentre il 36% ritiene che sia meglio acquistare e affittare un immobile e il 39% ritiene che l’affitto di un immobile sarà sempre economico.

“La casa è soventemente considerata come un salvavita quando si verificano problemi, quindi, dovrebbe essere considerata un asset patrimoniale, non soltanto il luogo in cui si vive”, sottolinea Donato Savatteri, Head of Southern Europe di T. Rowe Price.

Questo argomento vale anche per la prima casa. Questo perché gli acquisti comportano il trasferimento ed una immobilizzazione di denaro, quindi richiedono implicitamente decisioni di investimento a lungo termine.

Le abitazioni, siano esse primarie o secondarie, sono soggette a rischi e costi da non sottovalutare; come l’introduzione di nuove leggi e regolamenti come avvenuto, per esempio, con le norme contro lo spopolamento dei centri storici a Parigi per scoraggiare gli affitti brevi.

Infine, l’immobiliare è ancora un investimento che non può essere liquidato rapidamente (il 41% del campione ha impiegato oltre sei mesi per vendere) ed è anche soggetto a rischio di tasso di interesse se acquistato con mutuo.

Nel caso di immobili condominiali, oltre al periodo di liquidazione, vi sono diverse problematiche di valutazione che si verificano solo al momento della compravendita, e una serie di costi di acquisto quali tasse (IMU Seconda Casa), registro e licenza tasse, fino ai costi di intermediazione e notarili.

Infine, la stabilità di lungo periodo del mercato immobiliare risentirà anche di fattori demografici, con il rischio che una crescita negativa della popolazione italiana crei squilibri tra domanda e offerta. Inoltre, alcune città come Roma o Napoli, anche in ripresa, sono ancora lontane dai prezzi del 2012.

“Per fare un investimento immobiliare positivo, occorre acquistare in un grande centro economico, o nelle grandi città d’arte, perché tutto il resto è esposto a rischi, non ultimo quello demografico che è un punto che chi compra oggi non tiene in conto”, ha commentato Luca Dondi, CEO di Nomisma.

“In questo contesto, aggiunge Savatteri, l’investimento in fondi obbligazionari a cedola si è rivelato sinergico con gli investimenti immobiliari e in particolar modo adatto proprio al portafoglio sbilanciato sul mattone, ove gli immobili pesano mediamente per il 55% del patrimonio”.

“In termini di diversificazione ed efficienza del portafoglio guadagni, conclude Savatteri – investire in un fondo permette una più facile manutenzione e una maggiore flessibilità perché può essere liquidato in qualsiasi momento”.

Giovanni Lombardi Stronati