Il Tribunale di Napoli trasformato in museo: esposti 12 capolavori barocchi

Fino al 15 marzo la Piazza Coperta del Palazzo di Giustizia di Napoli ospita “Giustizia e Bellezza: drammaturgia del diritto nella Pittura Barocca”, mostra gratuita che presenta ai visitatori 12 capolavori del Barocco Italiano, da Luca Giordano a Carlo Sellitto, da Filippo Vitale a Giuseppe Bonito, provenienti da collezioni private.

L’esposizione, resa possibile dalla cooperazione fra la Fondazione meeting del mare C.r.e.a., il Tribunale ordinario di Napoli e la Camera penale di Napoli, è stata curata dal magistrato Nicola Graziano e don Gianni Citro.

Per quanto inusuale come sito per allestire una mostra, non è stato scelto casualmente. Infatti, il magistrato ha messo a fuoco il fine ultimo dell’iniziativa, chiarendo anche la scelta del luogo, ovvero portare nella Piazza coperta del Tribunale di Napoli il seme di una rivoluzione culturale, da far attecchire nell’animo umano, attraverso lo sguardo attonito di quanti, improvvisamente, vedono apparire prestigiosi dipinti antichi di grandi maestri del Barocco europeo.

Don Citro, Presidente della Fondazione organizzatrice, rimarca:Giustizia e Bellezza sembrano gli enunciati di un paradigma impossibile, che pretende l’irruzione dell’etico nell’estetico e addirittura ne cercherebbe la coniugazione o il contagio, ma l’esperimento di questa mostra, con tutte le sue intriganti alchimie organizzative, rende chiara l’appartenenza e l’inevitabile intesa tra la gioia della visione e quella del sentimento.

Nella realtà di fatto di questa ambiziosa iniziativa l’etico e l’estetico, il bene e il bello vivono in simbiosi e trasmettono eloquente armonia. Trasportare 12 tele del ‘600 nel tetro e trafficato habitat di un Palazzo di Giustizia è senza dubbio una operazione fuori dai canoni, al di là dei dettagli difficili della logistica”.

Il presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo, svela che l’opportunità di questa mostra è nata grazie alla sua amicizia con don Gianni Citro e ha commentato l’evento «Immagino l’insolito stupore, e forse l’entusiasmo, di magistrati, avvocati, cancellieri, funzionari, forze dell’ordine e parti dei più svariati giudizi civili e penali recarsi in Tribunale nel poter vivere, nella confusione che anima quotidianamente gli uffici giudiziari, la meraviglia che inevitabilmente genera la visione di prestigiosi dipinti di grandi maestri»

È intervenuto anche Marco Campora, presidente della Camera Penale di Napoli, esprimendo un suo parere su questo straordinario evento : «La scelta di organizzare una mostra di pittura barocca all’interno del Tribunale è, dunque, tutt’altro che casuale: il corpo, il corpo in movimento, è infatti il fulcro del Barocco, così come il corpo è il fulcro del diritto ed in particolare del diritto penale.

Il Barocco ci insegna a riconoscere non solo la dignità, ma la bellezza dei nostri corpi. Dei corpi dei carcerati, dei corpi dei poveri, dei corpi dei “matti”, dei corpi dei torturati, dei corpi dei rifugiati, dei corpi dei migranti. Per rispettare i corpi degli ultimi – e per dar loro giustizia – occorre essere capaci di vederne la bellezza».

I pittori in mostra sono: Carlo Sellitto (Napoli, 1581 – Napoli, 1614); Filippo Vitale (Napoli, 1585 – 1650); Pietro Novelli (Monreale, 1603 – Palermo, 1647); Agostino Beltrano (Napoli, 1607 – Napoli, 1665); Giuseppe Piscopo (Napoli, 1609 – Napoli, 1656); Simone Cantarini (Pesaro, 1612 – Verona, 1648); Johann Carl Loth (Monaco di Baviera, 1632 – Venezia, 1698); Luca Giordano (Napoli, 1634 – Napoli, 1705); Giovanni Battista Beinaschi (Fossano o Torino, 1636 – Napoli, 1688); Giuseppe Bonito (Castellammare di Stabia, 1707 – Napoli, 1789).

Adriana Talia