I costituzionalisti bocciano la riforma: ecco le motivazioni del NO!

Oltre 30.000 visualizzazioni per il webinar online organizzato da Meritocrazia Italia.
Nomi altisonanti di Costituzionalisti come il prof. Aldo Berlinguer, Prof. Guzzetta, il Prof. Salerno e il presidente di MI Avv. Walter Mauriello, spiegano le regioni del NO al prossimo referendum costituzionale.
In pieno stile meritocratico, come ci spiega il presidente di CREA, scuola politica di MI, Avv. Alfonso Quarto: ā€œriteniamo di fondamentale importanza che la collettivitĆ  conosca cosa cā€™ĆØ dietro il referendum costituzionale e le ragioni della nostra posizioneā€ continua Quarto ā€œabbiamo voluto chiedere lā€™importante parere di esperti costituzionalisti che non hanno fatto mancare il loro apportoā€.
Questa la sintesi degli interventi:

Lā€™analisi tecnica della questione ha portato il Prof. Giovanni Guzzetta a riconoscere nella proposta referendaria unā€™Ā«operazione gattopardescaĀ».

Il Professore ha rilevato lā€™inadeguatezza della misura alla soluzione del vero problema, da vedersi non nella composizione numerica del Parlamento, ma nella sua capacitĆ  di dare risposta alle esigenze dei cittadini.
Il Prof. Marcello Salerno ha proposto una equilibrata analisi di ā€˜proā€™ e ā€˜controā€™ della riforma, riportandone le origini alla spinta anti-casta e anti-politica del populismo emergente, ma ridimensionando le previsioni di impatto di ogni eventuale esito del referendum sullā€™attuale stato di cose.
Anche il Prof. Aldo Berlinguer ha descritto il taglio dei parlamentari come cura non adeguata al male, inutile Ā«haircutĀ», e ha richiamato lā€™attenzione sullā€™esigenza di un presto cambiamento dellā€™etica nella politica.

Nel ribadire la posizione assunta collegialmente dal Movimento, che, con voto unanime allā€™esito del secondo Congresso nazionale del 3-5 settembre, ha optato per il No, il Presidente nazionale Walter Mauriello ha mostrato apertura rispetto a riforme del sistema parlamentare, purchĆ© rispondenti a un disegno organico costruito sui bisogni dei cittadini.

Non ĆØ sfuggita lā€™occasione per richiamare le istituzioni al dovere di veritĆ  e informazione, fondamentali per garantire una partecipazione consapevole e libera da condizionamenti ideologici.