Hackeravano dirette zoom con cori fascisti e insulti agli ebrei: perquisizioni per 8 giovani

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di Giacomo Cozzaglio

MILANO – La questura di Milano ha coordinato perquisizioni nelle abitazioni di otto giovani accusati di hackerare dirette Zoom per propaganda nazifascista e diffusione di messaggi antisemiti. Le indagini erano iniziate il 26 gennaio scorso quando nel corso del convegno streaming ‘Eludere il significato della Shoah: memoria collettiva e razionalità sociale. L’Olocausto come espressione della logica interna della modernità occidentale?’ organizzato dall’associazione Italia Israele di Venezia i giovani avevano interrotto la discussione con insulti agli ebrei e frasi inneggianti a Mussolini e Hitler. Stessa dinamica per un episodio analogo avvenuto a Cinisello Balsamo, nel milanese, sempre nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria. Attraverso gli account di login, le Digos di Bari, Bologna, Brescia, Palermo, Roma, Torino, Trapani e Treviso sono risaliti ad un gruppo di otto ragazzi (sette dei quali minorenni) collegati tra loro da una chat Telegram dove condividevano altre azioni di hackeraggio e cyberbullismo. Il gruppo ha negato qualsiasi affiliazione politica e ha affermato di aver voluto compiere semplicemente un gesto goliardico. 

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