Fp Cgil, il ministero dell’Interno svalorizza il personale della protezione internazionale

Lo affermano Anna Andreoli e Adelaide Benvenuto della Funzione Pubblica Cgil

“Il Ministero dell’Interno affronti in maniera organica il fenomeno della protezione internazionale con personale qualificato ed adeguato supporto amministrativo all’attività svolta.
La gestione dei flussi migratori e delle conseguenti domande dei richiedenti asilo e dei rifugiati ha, infatti, assunto negli ultimi anni una crescente rilevanza internazionale destinata ad assumere una importanza strategica per il Paese.
Con l’aumento esponenziale delle domande di protezione internazionale l’attività dei lavoratori del settore della protezione internazionale rappresenta sempre più un asset strategico per il Paese”.
Lo scrivono in una nota Anna Andreoli e Adelaide Benvenuto, di Funzione Pubblica Cgil.
“I funzionari altamente qualificati assunti nel maggio del 2018 destinati esclusivamente alle commissioni lamentano le condizioni di lavoro, ritmi di lavoro troppo serrati e la mancanza di prospettive.
Ció ha ingenerato”, si legge ancora nella nota di Fp Cgil, “una fuga dalle commissioni verso altre amministrazioni o nella stessa amministrazione con altri ruoli, con una continua e progressiva riduzione della dotazione organica.
Alla problematica il Governo ha risposto approvando gli emendamenti al D.L. 25/2008, che modificano profondamente il sistema di protezione internazionale, con importanti ricadute sull’attività svolta: la decisione di immettere personale dell’area dei funzionari formati in materia di protezione internazionale successivamente all’ingresso in ruolo, accanto ai funzionari altamente qualificati, è indicativa di scelte politiche miopi, che ancora una volta affrontano il problema immigrazione in maniera emergenziale e non strutturale”.
“Questa modifica – prosegue la nota – comporterà una dequalificazione dell’attività svolta dalle commissioni territoriali e del ruolo dei funzionari amministrativi, una sovrapposizione di ruoli e competenze, una svalorizzazione delle capacità e professionalità acquisite e messe in atto per la collettivitá”.
“Chiediamo pertanto – concludono Andreoli e Benvenuto – che l’amministrazione chiarisca la composizione degli organici delle commissioni e il ricorso ad altre figure professionali, a tutela delle professionalità dei funzionari presenti nelle commissioni e nell’interesse di procedimenti amministrativi di grande responsabilità e delicatezza”.