Fisco, Confindustria: favorevole a riforma organica, ridurre tasse imprese

Nodi irrisolti nelle coperture. Fare luce sulla doppia aliquota IRES

Confindustria plaude alle radicali riforme fiscali, ma vuole effettivamente ridurre le tasse sulle imprese durante la fase di attuazione. Inoltre, a giudizio degli industriali, ci sono alcune questioni irrisolte sulla copertura finanziaria per l’attuazione della riforma fiscale.

Da comprendere poi i meccanismi, le implicazioni e gli impatti della nuova Ires a doppia aliquota. Lo ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria con delega al credito, finanza e fisco, Emanuele Orsini, in audizione sul ddl Fisco.

“Esprimiamo apprezzamento – ha osservato Orsini – per aver riavviato il processo di riforma fiscale e conferito a questa delega un carattere generale e organico. Condividiamo fortemente i principi enunciati in questa legge, quali la crescita, la semplificazione, la riduzione fiscale e la certezza del diritto”.

“Auspichiamo che nella fase di attuazione ci si muova nella direzione di ridurre in modo efficace il carico fiscale delle imprese, promuovendo la crescita, sostenendo gli investimenti, e creando condizioni favorevoli anche per attrarre capitali dall’estero. Va bene la proposta di abolire l’Irap, ma  preoccupa sovraimposta a carico delle imprese”.

Un’altra questione irrisolta è quella della copertura. Per Orsini, “la prima fonte di entrate può venire da una revisione delle spese fiscali, tax expenditures (626 secondo l’ultimo rapporto del Mef 2022). Questo operò va affrontato con la massima attenzione e non solo a livello fiscale”.

“Molte di queste misure sono state introdotte su base temporanea e ad hoc negli ultimi tre anni per aiutare i contribuenti colpiti dagli effetti economici negativi dovuti alla pandemia e dall’aumento dei prezzi dell’energia”.

“È pertanto opportuno valutare gli obiettivi di politica economica nazionale (settori manifatturieri strategici) ed europea (Transizione digitale, energetica ed ambientale) e razionalizzarli, tenendo conto che il nostro Paese sta già soffrendo la concorrenza di altri Stati membri con minori vincoli fiscali e maggiori risorse disponibili per l’assistenza”.

Per quanto riguarda l’Irpef, aggiunge Orsini: “abbiamo apprezzato la decisione del Governo di procedere a una riforma graduale dell’attuale sistema, adeguata agli attuali vincoli fiscali”.

“In un’ottica di sostegno alla domanda interna, strategica per la crescita del nostro Paese, riteniamo che le misure adottate da questo Governo per ridurre il cuneo contributivo nel 2023 debbano essere non solo strutturali ma anche accompagnate da misure di riduzione della tassazione sulle persone fisiche”.

Conclude Confindustria: “Siamo in attesa di capire come sarà strutturata la nuova IRES a doppia aliquota. Per quanto riguarda i requisiti per la crescita dell’occupazione, è importante tenere conto delle significative differenze tra i settori produttivi. Vengano considerate anche azioni a sostegno dell’inclusione sociale, della nuova imprenditorialità e dello sviluppo delle risorse umane”.

“Riteniamo, inoltre, che sia il settore produttivo digitalizzato che quello tradizionale debbano essere presi in considerazione, ma finora non ci sono indicazioni sul tipo di investimento ammissibile. Dobbiamo anche considerare misure correttive adeguate e conformare i tempi per le aziende che non hanno implementato l’IRES”.

Confindustria afferma: “Ulteriori dubbi sono stati sollevati sull’ipotesi di una flat tax ‘incrementale’ sugli aumenti salariali contrattuali dei dipendenti. Questo sistema è di difficile attuazione e proponiamo invece di valorizzare i premi di risultato e di aggiornare le voci esenti da imposte ai fini Irpef ferme ai valori di oltre 25 anni fa”.

Per quanto riguarda l’IVA, “accogliamo con favore l’ambizioso progetto di riforma delineato nel disegno di legge, guidato dall’obiettivo di allineare le discipline nazionali alle disposizioni comunitarie. Tuttavia, l’obiettivo di allineare la tassazione su beni e servizi simili si estende e dovrebbe essere armonizzato con l’attuale considerazione del trattamento di esenzione IVA”.

“Apprezziamo anche l’obiettivo di semplificare ed eliminare gli adempimenti fiscali (ad esempio facilitando i rimborsi, che Confindustria persegue da tempo), ma anche in questo caso ci auguriamo che si traduca in una semplificazione generale delle procedure piuttosto che in interventi isolati”.

Ciro Di Pietro