Energia, Tiby (commercialisti): “Gli oneri di sistema non possono essere ‘ribaltati’ su imprese e famiglie”

Galieti (Arera): “Nel 2022 proiezione di 22mila conciliazioni nel settore energia”

De Masi (Adiconsum): “Congelare fiscalità su aumenti indiscriminati e speculazioni e contenere iva al 4% su beni di prima necessità”

NAPOLI – “Mai avremmo pensato di concentrare la nostra attività sulle emergenze scaturite dalla crisi energetica esplosa in seguito al conflitto in Ucraina. Tuttavia il ruolo sociale che abbiamo ce lo impone.

L’obiettivo che l’Ordine dei commercialisti intende conseguire è quello di creare un gruppo di lavoro a disposizione di famiglie, imprese ed enti locali creando gli strumenti adatti alla valutazione degli scostamenti determinati dal caro energia e all’individuazione delle soluzioni possibili per fronteggiare l’emergenza.

Non è possibile che si tenti di ‘ribaltare’ il costo degli oneri di sistema sui contribuenti che già sono in difficoltà”.

Queste le parole di Vincenzo Tiby, consigliere delegato della Commissione Tutela del consumo dell’Odcec di Napoli, in apertura del webinar “Fatturazione dei consumi energetici. L’attività di consulenza del commercialista nella gestione dei rincari” promosso dall’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.

Come tutelare l’utente attraverso lo strumento della conciliazione è stato illustrato da Giovanni Galieti, responsabile del Servizio conciliazione Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente): “Il supporto del professionista in materia di contenzioso energetico è fondamentale specie dopo l’introduzione del ricorso alla conciliazione nel 2016.

I professionisti fungono anche da filtro per comprendere dove e se ha sbagliato l’operatore e quali sono gli aggiornamenti di routine che il cliente deve tenere presenti. Dopo un primo livello di tutela del reclamo diretto, le parti si possono confrontare serenamente essendo assistite dal conciliatore che li supporta in tutto.

I numeri sono in forte crescita. Nel 2017 si sono registrate circa 16mila domande di conciliazione e la i proiezione per il 2022 ne segnala circa 22mila. E’ bene ricordare che il tentativo di conciliazione è un passaggio obbligato per andare poi a giudizio e che l’eventuale accordo tra le parti costituisce un vero e proprio titolo esecutivo”.

Per Carlo De Masi (presidente nazionale di Adiconsum): “Stiamo scontando ritardi importanti sui decreti attuativi sulle comunità energetiche e in genere sull’autonomia energetica del Paese.

Se avessimo messo prima intorno a un tavolo le aziende di settore con le banche e le associazioni e i sindacati avremmo potuto trovare soluzioni diverse. Noi abbiamo proposto 5 punti al nuovo governo: sospensione dei distacchi per morosità, rateizzazione delle bollette, aumento del bonus e costituzione di un fondo sociale contro dilagare della povertà oltre a congelare la fiscalità sugli aumenti indiscriminati e sulle speculazioni e contenere l’iva al 4% sui beni di prima necessità”.

Sul fronte dei consumatori è intervenuto anche Dario Del Grosso (Adoc): “Le fonti rinnovabili sono la risposta adeguata alle esigenze del Paese.

Le altre soluzioni di cui si sente parlare sono tutte nel medio lungo periodo e questo tempo non ce lo possiamo consentire di fronte all’emergenza che viviamo. Il prezzo delle rinnovabili è meno della metà dei prezzi medi praticati sul mercato.

E’ vero che in parte non sono programmabili ma qui interviene la produzione di energia dalle biomasse. Le fonti rinnovabili possono essere sfruttate a pieno attraverso la costituzione delle comunità energetiche dove produzione e consumo avvengono nello stesso posto senza necessità della rete di trasporto. Il futuro energetico riparte da qui”.

Stefania Linguerri, presidente della Commissione Tutela del consumo, che ha coordinato i lavori ha sottolineato: “La Commissione ha un ruolo proattivo con tutti gli attori del mercato per intercettare le grosse criticità scaturite dal caro energia e gestire le emergenze e le distorsioni dei mercati che ne conseguono.

E’ qui che il supporto dei professionisti è fondamentale. Dobbiamo essere adeguatamente formati partendo dall’analisi della fattura e del contesto, della compliance sulle voci di costo e sui risvolti legali, dai rimedi normativi alle sopravvenienze speculative dei contratti e infine sul servizio conciliazione”.

Sulle strategie messe in campo dagli enti pubblici si è soffermata Paola Giordano (presidente dell’Ancrel Campania): “Sono tanti i comuni che già si stanno attivando per attuare politiche di risparmio dando sostanza al pacchetto di iniziative promosse dalla Funzione pubblica.

Diverse le iniziative per verificare lo spegnimento delle luci e dei riscaldamenti negli uffici pubblici, per ridurre le temperature delle piscine comunali e per la promozione di campagne di comunicazione alla cittadinanza sul risparmio energetico”.

Hanno partecipato al webinar anche Antonella Miletti (docente di Diritto Privato dell’Università Federico II di Napoli) e Claudio Corso (dottorando in Diritto delle Persone delle Imprese e dei Mercati).