Ecco l’Educazione Nutrizionale e Ambientale

L’Osservatorio Dieta Mediterranea-USR, in alcune scuole elementari e medie

NAPOLI – Partirà una sperimentazione in alcune scuole della Campania con l’obiettivo di far diventare il progetto strutturale e portante per la formazione dei giovani: responsabilizzare i ragazzi verso ‘l’educazione nutrizionale e ambientale’ per acquisire consapevolezza nell’approccio al cibo, nella conoscenza del territorio e guadagnare salute.

È quanto prevede il protocollo d’intesa firmato tra l’Osservatorio Dieta Mediterranea (presieduto da Vito Amendolara) e la Direzione scolastica regionale (guidata da Luisa Franzese) teso a promuovere la Dieta Mediterranea come modello utile allo sviluppo di un corretto e sano stile di vita nelle scuole del primo ciclo (elementari e medie).

Il progetto sarà avviato in due quartieri della periferia di Napoli e Caserta e insegnerà ai bambini e ai ragazzi come nutrirsi a partire dalla conoscenza del territorio in cui si vive e apprendendo sul campo con le fattorie didattiche l’origine dei prodotti. “L’educazione nutrizionale ed ambientale dovrà accompagnare in maniera strutturale l’intero arco della vita” dice Franzese.

“Non c’è dubbio – ribadisce Amendolara – che tale tipo di approccio deve divenire trainante per le future generazioni, evitando progettualità estemporanee che acuiscono sempre più i danni provocati da una cattiva nutrizione”.

L’Osservatorio Dieta Mediterranea e l’UNI/ISO supporteranno le scuole che svilupperanno la progettualità, riconoscendone l’impegno profuso nell’insegnare ai ragazzi i valori, i principi e il modello alimentare sanciti nel riconoscimento Unesco.

La Dieta Mediterranea, ricorda Amendolara, “è considerata come modello alimentare migliore al mondo” e proprio in Campania, tuttavia, c’è bisogno di applicarla fino in fondo insieme con l’attività motoria: è la regione più giovane d’Italia e quella che soffre di più per l’alto tasso di sovrappeso e obesità giovanile (gli ultimi dati attestano che il 25,4% dei bambini fra gli otto e nove anni e in sovrappeso e il 18,8% obeso, a fronte di una media nazionale rispettivamente del 20,4 % e del 9,4%) siamo ai primi posti in Italia e in Europa.

Se non si inverte questa tendenza continueremo a costruire gli ammalati di domani”.