“Donne in guerra”, una mostra per raccontare la loro quotidianità nelle terre dei conflitti

Trentasei fotografie in bianco e nero per raccontare la condizione delle donne nei paesi in guerra. È la mostra “Donne in guerra” del fotoreporter e giornalista valdostano Ugo Lucio Borga, inaugurata ieri nel salone della Cgil della Valle d’Aosta, in via Lino Binel, ad Aosta. L’iniziativa è stata pensata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma l’esposizione sarà visitabile per più tempo, negli orari di apertura del sindacato.

DALL’AFGHANISTAN ALL’UCRAINA, LA CONDIZIONE DELLE DONNE CAMBIA A SECONDA DELLA CULTURA DEI PAESI

“L’idea- spiega Borga- è raccontare come cambia la condizione delle donne coinvolte in un conflitto armato a seconda della cultura dei paesi e della loro latitudine“. E aggiunge: “Ci sono molte situazioni in cui le donne sono colpite perché rappresentano la parte forte, le fondamenta della società, altre in cui le donne combattono, con rinunce personali importanti , o ancora il contesto iracheno, in cui le donne sono diventate kamikaze”. Dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Somalia alla Repubblica Centrafricana, il viaggio fotografico proposto dal fotoreporter valdostano si spinge fino al conflitto in Ucraina: “Una guerra da primo mondo- la definisce Borga-, in cui le donne muoiono con i propri figli negli scantinati, ma allo stesso tempo si organizzano e sanno reagire”.

GAILLARD E D’AGOSTINO (CGIL VDA): ‘SUSCITARE RIFLESSIONE IN CHI FREQUENTA IL SINDACATO PER USUFRUIRE DEI SUOI SERVIZI’

Inedita anche la sede espositiva della mostra: “Non avevamo mai pensato di far diventare il salone della Cgil un luogo in cui fare una mostra– spiega Vilma Gaillard, segretaria regionale della Cgil Vda- è una zona dove mediamente passando dalle 200 alle 300 persone al giorno e la mostra permetterà alle persone che si fermano qui, in attesa del proprio turno per usufruire dei servizi, di fruire delle fotografie e del messaggio che veicolano”. Simona d’Agostino, delegata per le Pari opportunità della Cgil Vda, aggiunge: “Vogliamo lasciare la mostra in Cgil per più tempo per non racchiudere una celebrazione in un giorno unico e suscitare delle riflessioni nel tempo“. E lancia un messaggio: “Per quanto nei nostri paesi la parità di genere è disattesa e i dati sulla violenza sulle donne sono in forte aumento abbiamo degli strumenti che dobbiamo prendere in mano per portare alla parità di genere, a partire dalla scuola, istituzione che in molti di questi paesi rappresentati nelle foto sicuramente non c’è”.

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