Dl milleroroghe: possibile stralcio anche per tributi locali

Se i Comuni lo deliberano e pubblicano le delibere entro il 31 marzo. Lo prevede un emendamento del governo al decreto

Roma, 2 feb. (askanews) – Lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro emesse tra il 2000 e il 2015 può essere esteso anche ai tributi locali, come Imu, Tari, addizionali irpef, bollo auto, se i Comuni e gli enti territoriali adottano le relative delibere entro il 31 marzo 2023. Lo prevede un emendamento del governo presentato al decreto legge milleproroghe.

Rispetto alla legge di bilancio per il 2023, che dava agli enti la facoltà di rinuncia limitatamente per la quota riferita a interessi e sanzioni, l’emendamento estende la possibilità di stralcio anche al capitale della cartella, ossia alla quota riferita all’imposta, come è previsto per le cartelle relative alle imposte statali. Per avere efficacia le delibere devono essere anche pubblicate sul sito istituzionale dell’ente entro il 31 marzo.

Gli enti territoriali che invece non intendono ‘rottamare’ neanche interessi e sanzioni devono approvare e pubblicare il relativo provvedimento entro il 31 marzo, anzichè entro il 31 gennaio, come prevedeva la legge di bilancio.

Gli enti che entro il 31 marzo non adottano alcun provvedimento, aderiscono automaticamente al solo stralcio di sanzioni e interessi.