Digitalizzazione, De Lise (commercialisti): “Italia ancora indietro, serve cambio di marcia”

I risultati del report “Analisi sul grado di digitalizzazione della P.A.” a cura della Fondazione Centro Studi dell’Ungdcec

“La Pubblica Amministrazione italiana è ancora indietro sul tema della digitalizzazione. I supporti informativi e infrastrutturali devono essere adeguati e serve un miglioramento della funzionalità e dell’utilizzo dello SPID, magari creando un nuovo portale.

Inoltre, occorre insistere sul tema della semplificazione, magari investendo in maniera importante su servizi come quello di videochat, portato avanti dall’Agenzia delle Entrate con i propri funzionari per la risoluzione delle controversie.

Sarebbe anche opportuno digitalizzare i nuovi adempimenti attualmente solo cartacei e rendere più omogenee le linee guida tra le pubbliche amministrazioni territorialmente competenti”.

Lo afferma Matteo De Lise, presidente Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, commentando l’indagine “Analisi sul grado di digitalizzazione della P.A.”, curata dalla Fondazione Centro Studi UNGDCEC con la commissione di studio “Professionista e studi professionali: digitalizzazione, organizzazione, responsabilità e riforma delle professioni”.

“Quanto emerge dal questionario evidenzia che il concetto di digitalizzazione non deve essere ricondotto soltanto all’introduzione di procedure informatiche – commenta Francesco Puccio, presidente della Fondazione Centro Studi Ungdcec – dapprima svolte su carta, ma alla necessità, quanto mai attuale e resa urgente dalla pandemia, di adeguare il sistema Paese in termini di infrastrutture, sistemi applicativi, i processi e razionalizzazione dei rapporti verso la PA. Le soluzioni possibili, nei vari ambiti, sono numerose e facilmente applicabili”.

Il questionario proposto agli studi professionali dall’Ungdcec serviva ad analizzare e comprendere le difformità sul territorio e le difficoltà riscontrate nell’utilizzo delle diverse piattaforme, avanzando proposte per migliorare e facilitare il dialogo con le amministrazioni.

A rispondere alle 41 domande sono stati 509 commercialisti di tutte le regioni italiane. Il gruppo che ha coordinato il lavoro è stato composto dai professionisti Andromeda Di Filippo, Claudio Sica, Simone De Giosa, Giacomo Musesti, Claudio Chiusano e Andrea Sormani.