De Vita (ortopedico): “Dalla protesi inversa alla spalla risultati sul piano curativo e riabilitativo”

“Grazie alla recente introduzione della protesi inversa nella chirurgia della spalla stiamo registrando importanti miglioramenti, sia in termini curativi che in termini riabilitativi, rispetto alla chirurgia protesica tradizionale”.

Queste le parole di Daniele De Vita (nella foto), specialista ortopedico e traumatologo, tra i primi a praticare la protesi inversa nella chirurgia della spalla.

“Questa soluzione offre un vantaggio biomeccanico fondamentale grazie al quale la spalla torna a muoversi con il supporto dei muscoli deltoidi. Un risultato ottenuto – prosegue De Vita – invertendo la normale anatomia della spalla nel rapporto tra glena e testa dell’omero, semplicemente sostituendo le due geometrie naturali”.

“Si tratta di una soluzione ideale nei casi di artrosi della spalla in pazienti anziani con lesioni importanti della cuffia dei rotatori.

Dal punto di vista riabilitativo  bastano un paio di settimane di tutore a scopo antalgico, poi inizia un percorso riabilitativo che dura in media tre mesi. Anche se non esiste un tempo standard – conclude De Vita – e spesso i primi risultati si vedono dopo qualche settimana”.