BOLOGNA – Un ponte tra la scuola e il mondo del lavoro. In un’area come quella della montagna bolognese, che vuole dimostrare di esser un luogo di opportunità e non una realtà che ha poco da offrire alle giovani generazioni.
I ponti li hanno costruiti i ragazzi in classe, cimentandosi nell’impresa di realizzarli con delle cannucce, e li lancia Metalcastello, azienda metalmeccanica con sede a Castel di Casio, che è tornata nelle classi delle scuole medie dell’Alta valle del Reno con la sesta edizione del progetto “Saranno virtuosi. La cultura tecnica che non ti aspetti”, inserito nel programma del Festival della cultura tecnica organizzato dalla Città metropolitana di Bologna per promuovere l’educazione tecnico-scientifica tra i ragazzi.
Una sfida per l’azienda, ma soprattutto per gli studenti, che non si sono limitati a costruire ponti di cannucce in classe, ma hanno partecipato ad un gara di progettazione: l’obiettivo era presentare idee per il futuro, dimostrando innanzitutto creatività e capacità di immaginare soluzioni per il mondo cheverrà. Ci hanno provato in 200 dalle scuole medie dell’istituto comprensivo di Porretta, Castel di Casio, Gaggio Montano, Camugnano e Vergato, che messo a punto oltre una cinquantina di progetti.
Tre quelli premiati oggi da Metalcastello nell’evento finale di “Saranno Virtuosi”, un incontro con i ragazzi delle scuole aperto dalla sindaca di Lizzano in Belvedere, Barbara Franchi.
E visto che lo scopo dell’iniziativa è abbattere i cliché sulla cultura tecnica e sul lavoro in un’azienda metalmeccanica, è di buon auspicio per il futuro il fatto che a vincere il primo premio (500 euro per la loro classe, la 3B dell’Ic di Gaggio Montano) siano state delle studentesse, che hanno immaginato unrobot da compagnia, Freddy Friendly, che possa aiutare le persone a vincere la solitudine e dia supporto anche pratico nella vita quotidiana.
“Per fortuna sta venendo meno la dicotomia tra cultura tecnica e ragazze. Del resto, quello che serve oggi un’azienda è il cervello e le ragazze spesso hanno una marcia in più. Non bisogna obbedire a regole e chiché, ma seguire le proprie passioni”, suggerisce Stefano Scutigliani, amministratore delegato di Metalcastello, a margine dell’incontro con i ragazzi.
Passione, del resto, è il filo rosso che ha legato i veri momenti della giornata di oggi, che è stato il momento in cui fare sintesi tra le varie attività svolte nelle scuole e con gli studenti.
“Passione e divertimento. Questa dovrebbe essere la normalità, a scuola e al lavoro”, sottolinea Scutigliani. Cosa si impara dal cercare di realizzare un ponte di cannucce in grado disostenere una borraccia?
Che “prima di arrivare a un prodotto finale ci sono tanti fallimenti, ma è attraverso il fallimentoche si cresce. L’importante è non accontentarsi del risultato ottenuto, ma provare e riprovare”, è l’esortazione del manager, che, dovendo scegliere tra le parole chiave suggerite daglialunni per sintetizzare la loro esperienza punta su tre concetti: “Collaborazione, impegno, allegria”, che, spiega, sono tre pilastri anche del lavoro in Metalcastello.
Ma com’è lavorare in una fabbrica moderna?
Per convincere i ragazzi che la formazione tecnico-scientifica che apre le porte delle imprese, secondo il manager bisogna sfatare molti “falsi miti”, che resistono anche se l’innovazione tecnologica ha cambiato radicalmente negli ultimi anni il mondo del lavoro: insomma, non ci si sporca più di olio per ingranaggi, ma si lavora in ambienti 4.0 in cui, più che la forza fisica, si usa la testa.
“E ci si diverte anche”, assicura Scutigliani. Lo hanno spiegato anche i giovani tecnici di Metalcastello che hanno partecipato insieme a alcuni studenti delle scuole medie a due puntate di un programma radiofonico andato in onda su Radio Dimensione Musica, un’emittente dell’Appennino. Oltre alleragazze di Gaggio, sono stati premiati gli studenti della 2B di Porretta con la proposta immaginifica di un paio di “ciabatte razzo” (alla loro classe vanno 200 euro). Secondo posto per gli studenti della 3D di Camugnano (Ic di Castiglione de’ Pepoli) con il progetto di un mezzo multifunzionale per soccorso ed esplorazione.
“L’innovazione tecnologica è niente rispetto all’innovazione che questi ragazzi possono portare, ti danno idee e motivazione. Noi vediamo i ragazzi come potenziale futuro e i ragazzi vendono l’azienda come un possibile sbocco lavorativo e un’opportunità di crescita. E’ fondamentale per qualunque territorio, per quello montano di più. In questo territorio risiedono delle eccellenze, non bisogna andare via”, conclude Scutigliani.
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