Cuchel (commercialisti): Spedite Certificazioni Uniche 2021 errate

 

Dopo l’Inps, anche le altre amministrazioni pubbliche hanno inviato CU sbagliate. Nessuna assunzione di responsabilità, solo disagi e costi per i contribuenti

Dopo le Certificazioni Uniche errate dell’INPS comunicate ai diretti interessati prima dell’estate, adesso è la volta delle altre Amministrazioni Pubbliche tra le quali il Ministero delle Finanze, il Ministero dell’Istruzione e altre ancora, le cui comunicazioni, alquanto discutibili nel contenuto e nella forma, sulle nuove elaborazione delle CU che sostituiscono le precedenti e sono messe a disposizione sul portale NoiPA, proprio in questi giorni stanno arrivando a molti contribuenti.

Cambia il soggetto ma non purtroppo l’atteggiamento della Pubblica Amministrazione in generale, che non si rende neppure conto delle conseguenze che gravano sui cittadini per effetto delle sue evidenti inefficienze.

“È incredibile, ma anche in questo caso – afferma Marco Cuchel Presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti –  si vuole minimizzare ciò che costituisce un grave disservizio per i cittadini, ai quali l’Amministrazione di fatto si limita semplicemente a comunicare che le CU sulla base delle quali gli stessi hanno dato seguito agli obblighi dichiarativi sono sbagliate e che si devono quindi attivare per rettificare la dichiarazione già presentata.

Domani scade il termine per la presentazione del 730, quindi è presumibile che i contribuenti, i quali tra l’altro dovranno autonomamente scaricarsi anche la nuova CU, saranno costretti a dover presentare il Modello Unico, considerato che la correzione comporterà, nella maggior parte dei casi,  una maggiore imposta o un minor credito, con il conseguente obbligo di effettuare il pagamento con le maggiorazioni derivanti dal ravvedimento operoso.

Nella loro lettera agli sfortunati contribuenti, le Amministrazioni Pubbliche interessate riferiscono che da parte dell’Agenzia delle Entrate e di NoiPA è stato richiesto alla Consulta dei Caf che l’assistenza prestata in questa fase non determini un ulteriore aggravio economico per gli interessati.

“Non è ammissibile – prosegue il Presidente Cuchel – che da parte della PA non ci sia una chiara assunzione di responsabilità e che la stessa cerchi invece con palese disinvoltura di scaricare sulle spalle degli altri le conseguenze dei suoi errori. Tutto questo quando conosciamo bene con quale severità implacabile la stessa Amministrazione colpisce i cittadini contribuenti quando sono loro a commettere degli errori.

L’assistenza fiscale è svolta, oltre che dai Caf, anche dai professionisti ed è singolare che per rimediare ai suoi errori la PA pretenda che siano altri a farsi carico economicamente delle relative conseguenze. 

Le CU rettificate sono un problema rispetto al quale è giunto il momento che la PA cambi atteggiamento e si attivi concretamente per soluzioni che, anche attraverso possibili meccanismi di conguaglio, riducano al minimo il disagio dei cittadini.

“In occasione della prossima riforma fiscale, è anche questo un aspetto – conclude Cuchel – che non può essere ignorato, se si vuole fare in modo che il rapporto del fisco con i cittadini sia improntato al rispetto dei principi costituzionali e dello Statuto del Contribuente”.