Crisi Tlc, Sindacati: a rischio 20mila posti di lavoro, mobilitazione in corso

Un bivio drammatico, situazione preoccupante per il comparto TIM

Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil iniziano a mobilitare il Settore delle Tlc -Telecomunicazioni per tutelare 20mila posti di lavoro a rischio, cui si aggiungono migliaia di occupati negli appalti. Le Categorie sindacali riportano: “Il Settore delle Telecomunicazioni è arrivato a un drammatico bivio. E’ giunto il tempo di contrastare una deriva che rischia di affossare il comparto”.

I Sindacati ricordano che negli ultimi 15 anni il settore ha costantemente fatto affidamento su ammortizzatori sociali, incentivi all’esodo, tagli ai contratti salariali aziendali, una significativa perdita di professionalità e un ostacolo quasi totale al ricambio generazionale.

“La prescrizione delle principali Società di Telecomunicazioni, da affrontare l’impatto di un mercato deregolamentato, la separazione delle industrie, delle infrastrutture di rete e dei servizi; risulta essere una impostazione miope che impoverirà ancor di più il settore già in crisi, trasformando aziende leader del comparto Tlc Telecomunicazioni a meri rivenditori di servizi, i cui azionisti di riferimento non sono neanche italiani”.

Secondo i Sindacati, le condizioni di TIM sono “estremamente preoccupanti visto l’ enorme indebitamento dell’azienda di circa 23 mld di euro”. Non ci sono miglioramenti nel dipartimento di outsourcing dei clienti, sempre in difficoltà.

“Nello scenario descritto, aggiungono i Sindacati – le Istituzioni non stanno svolgendo un ruolo normativo, nessun intervento strutturale che possa dare stabilità al settore, tutelando oltre 120mila addetti che operano nel mondo delle Telecomunicazioni. Per mesi non c’è stata alcuna voce dei rappresentanti dei lavoratori, ed è difficile immaginare di cosa si sta dibattendo al Tavolo Tecnico presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.

Ciro Di Pietro