Coviello: “Misure urgenti per arginare il fenomeno. Campania ad alto rischio frane ed incendi”

Dissesto idrogeologico ed incendi boschivi. Conferenza al Pan di Napoli della Sigea

“160 mila ettari di bosco andato in fumo in Italia solo nell’estate del 2021, oltre 500 mila ettari negli ultimi 10 anni. In Campania anche 60 interventi giornalieri contemporanei per domare gli incendi, il più delle volte appiccati dall’uomo.

E per conseguenza maggiore rischio idrogeologico con danni economici irreparabili. Una vera “guerra” che bisogna combattere con ogni mezzo e prevenire con controlli mirati del territorio”.

E’ quanto ha dichiarato nella sua relazione il professore Antonio Coviello, ricercatore e consigliere CNR-IRISS, nel corso della conferenza “Dissesto idrogeologico e incendi boschivi. Storia e attualità della prevenzione” svoltasi a Napoli al Palazzo delle Arti, alla presenza di Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, Angelo Marciano, Comandante Carabinieri-Forestali del Parco del Vesuvio e di altre autorità intervenute tra geologi con i presidenti Grasso e Sammartino (Sigea), organizzatore dell’incontro, vulcanologi, esperti del settore.

“Gli incendi distruggono ettari preziosi di aree boscate creando movimenti franosi poichè viene a mancare lo strato superficiale che mantiene il terreno, provocando così il dissesto idrogeologico.

L’Italia è uno dei paesi europei maggiormente interessati da fenomeni franosi, con 620.808 frane che interessano un’area di 23.700 km2 , pari al 7,9% del territorio nazionale. Le regioni con numero più elevato di famiglie a rischio frane in aree P3 e P4 sono Campania, Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna.

Le regioni con numero più elevato di edifici a rischio frane in aree a pericolosità P3 e P4 sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Calabria.

Occorre prendere provvedimenti in tempo utile, rafforzando controlli e “braccia” per fermare i roghi, se non vogliamo assistere alla consueta “strage” del verde, come avvenuto sul Vesuvio nel 2017″.