Coronavirus; Pantano (Conferedazione Imprese e professioni): Decreto insufficiente, occorre aiuto immediato e straordinario

NAPOLI – “Il Governo ci ha chiesto di sospendere tutte le attività produttive non legate ai generi di prima necessità e di restate a casa per limitare il contagio del nuovo Coranavirus! Piccoli aziende e professionisti hanno risposto in maniera unitaria per combattere il Covid-19 con certezza che lo Stato sarebbe intervenuto con aiuti straordinari. Ma dopo la pubblicazione dell’ultimo Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, sorgono spontanee un paio di domande: chi ci aiuterà a riprendere le nostre attività economiche dopo la paralisi forzata? Come faremo a garantire i livelli occupazionali dei negozi e degli studi professionali? Chi provvederà al sostegno delle famiglie quando ci saranno oggettive difficoltà economiche?. Lo afferma Mauro Pantano, presidente della Confederazione Imprese e Professioni di Napoli (Coordinamento Centri Commerciali di via) dopo la pubblicazione del DPCM sulla Gazzetta Ufficiale.
“Ci aspettiamo dal premier Conte una risposta immediata e non possiamo attendere il decreto di aprile. Per le partite IVA non sono previsti gli ammortizzatori sociali. È oggettivamente mortificante immaginare che si possa risolvere il problema con un bonus una tantum di poche centinaia di euro e la sospensione di alcuni versamenti all’erario di soli quattro giorni”.
“Abbiate il coraggio di mettere in campo un piano straordinario a favore delle Pmi e dei lavoratori autonomi altrimenti saremo travolti da uno ‘tsunami’ che azzererà economia locale con danni peggiori di quelli causati dalla crisi del 2008. Occorre registrare che ci saranno mancati incassi con zero vendite per le attività chiuse tutto ciò che impedirà a molti operatori economici di rispettare le scadenze di fine mese, con conseguente valanga di protesti. Occorre bloccare i pagamenti di assegni bancari, cambiali, rid, rate per noleggi e leasing.
Semmai, consentire alle aziende di incassare subito le fatture per le forniture ed i servizi erogati alle pubbliche amministrazioni, sospendendo temporaneamente la verifica del Durc”.