Come funzionano i vaccini anti Covid, ecco tutte le differenze

Da Pfizer a Bharat Biotech. Tecnica usata, metodo di conservazione, somministrazione ed efficacia: cosa c’è da sapere

Pfizer-BioNTech Primo ad essere approvato, il vaccino BNT162b2 (tozinameran, Comirnaty) è a RNA-messaggero, consiste cioè in una sequenza genetica sintetizzata in laboratorio e trasportata in nanoparticelle lipidiche fin dentro la cellula, fornendo l’informazione necessaria alla sintesi della proteina Spike. Conservazione: la fragilità dell’mRNA richiede temperature tra -90°C e -60°C; resiste tra 2°C e 8°C fino a 5 giorni. Ogni fiala contiene 5-6 dosi da 0,3 millilitri, da scongelare e diluire. Regime: due iniezioni intramuscolari ad almeno 21 giorni di distanza a soggetti over 16. Efficacia: 95%; la protezione comparirebbe a una decina di giorni dalla prima somministrazione ma la completa dopo 7 giorni dalla seconda somministrazione.

Moderna Secondo vaccino a essere approvato, anche mRNA-1273 è a RNA messaggero. Conservazione: rispetto a Comirnaty, questo può essere conservato a temperature superiori, comprese tra i -25° C e -15° C fino a 6 mesi; per 30 giorni tra 2°C e 8°C al riparo dalla luce e per 12 ore tra 8°C e 25°C. Ogni flaconcino contiene dieci dosi già pronte per l’uso, senza bisogno di diluizione. Regime: due iniezioni intramuscolari di 0,5 millilitri a distanza di 28 giorni a soggetti over 18. Efficacia: 94,1%; l’immunità si considera acquisita dopo 14 giorni dalla seconda somministrazione.

Oxford-AstraZeneca Il vaccino AZD1222 o Covishield, autorizzato all’uso in emergenza nel Regno Unito e altri paesi, utilizza un virus degli scimpanzé reso innocuo per l’uomo, il vettore ChAdOx1, per recapitare alla cellula il codice necessario alla produzione della spike. La sequenza di DNA verrà letta dalle cellule e trascritta in mRNA, la cui traduzione porterà alla sintesi proteica. Conservazione: il Dna è più stabile dell’Rna e il materiale genetico è ben protetto dall’adenovirus, quindi non si richiedono le basse temperature dei vaccini a mRNA. Efficacia: dal 62% al 90% a seconda del dosaggio; genera una risposta già dopo la prima dose, la seconda va somministrata a 28 giorni.

Johnson & Johnson Il vaccino Ad26.COV2.S, noto anche come JNJ-78436735, è basato su un adenovirus di sierotipo 26 (Ad26), versione indebolita del virus del raffreddore, che non si replica nelle cellule umane ma induce la produzione della spike. Con la stessa tecnologia AdVac qui utilizzata, l’azienda ha già messo a punto il vaccino contro Ebola e sta lavorando a vaccini per Zika e H.I.V. Conservazione: a 2°C – 8°C per tre mesi. Regime: somministrazione singola per via intramuscolare, ma allo studio c’è anche un regime a due dosi. È in fase 3 di sperimentazione, i risultati preliminari sono attesi per gennaio.

Centro nazionale russo di ricerca epidemiologica e microbiologica N. F. Gamaleja Il vaccino Sputnik V, or Gam-Covid-Vac, è basato su due tipi di adenovirus umano inattivati, incapaci di replicarsi e di causare malattia: Ad26 per la prima dose e Ad25 per la seconda, a 21 giorni dalla prima. Ricorrere a due tipi diversi serve a scongiurare il pericolo che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione. Come per gli altri vaccini a vettori virali, non richiede temperature molto basse per la conservazione. L’efficacia annunciata è del 91,4%; il virus è somministrato in Russia ma anche in altri paesi, come l’Argentina e la Bielorussia.

Novavax Il candidato vaccino NVX-CoV2373 dell’azienda d biotecnologie del Maryland è composto da nanoparticelle proteiche spike ricombinanti SARS-CoV-2 con un’adiuvante (Matrix-M1 ™, a base di saponina) per potenziare la risposta immunitaria. Non contiene sequenze genetiche, ma direttamente le proteine spike prodotte da cellule di insetto infettate da un baculovirus ingegnerizzato con il materiale genetico necessario alla loro produzione. Il vaccino è in fase 3 di sperimentazione e prevede due dosi a 21 giorni di distanza.

Sinopharm L’azienda statale cinese ha prodotto due vaccini a base di una versione chimicamente inattivata di coronavirus che non provoca malattia ma che stimola la produzione di anticorpi da parte del sistema immunitario: uno realizzato da Wuhan Institute of Biological Products, testato su soggetti da sei anni in su, e uno da Beijing Institute of Biological Products. Quest’ultimo, approvato in Cina per uso limitato e in uso negli Emirati, Barhain ed Egitto, si chiama BBIBP-CorV. L’efficacia dichiarata dai produttori è del 79,34%; il regime è a due dosi a 21 giorni di distanza l’una dall’altra.

Sinovach Biotech Il vaccino CoronaVac dell’azienda di Pechino Sinovac è a base di una versione inattivata di coronavirus. È stato coltivato su cellule di scimpanzé e inattivato chimicamente, reso cioè incapace di replicarsi. L’efficacia dichiarata dall’Istituto Butantan di San Paolo, relativa al ramo brasiliano della sperimentazione, è del 78%. Il regime di somministrazione è a due dosi a 21 giorni di distanza e può essere conservato a temperature di frigorifero.

Bharat Biotech Il vaccino Covaxin dell’azienda indiana è sviluppato in collaborazione con Indian Council of Medical Research (ICMR) – National Institute of Virology (NIV); è un virus inattivato e purificato attualmente in fase 3 di sperimentazione. Autorizzato in India, il regime prevede due dosi iniettate a 4 settimane di distanza.

fonte: https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2021/covid-19-come-funzionano-i-vaccini/#Pfizer-BioNTech