Centenario Aeronautica Militare, a Piacenza vola di nuovo un G-91

Rimesso a nuovo un simbolo storico del Made in Italy aeronautico

Piacenza, 8 feb. (askanews) – Il 28 marzo 2023 l’Aeronautica Militare celebra il suo Centenario. Per l’occorrenza, tra i tanti eventi in programma, sta preparando una grande manifestazione aerea, dal 16 al 18 giugno, a Pratica di Mare, vicino Roma, dove voleranno 100 aerei (in servizio e storici), tutti italiani.

Uno di questi sarà un glorioso Fiat G-91R con livrea delle Frecce Tricolori, rimesso completamente a nuovo – anche grazie a sponsor e aziende private – nel distaccamento aeroportuale di Piacenza-San Damiano, oggi ai comandi del Tenente colonnello Francesco Rossi e sede, in passato, del 50° Stormo.

“Le Frecce Tricolori hanno utilizzato il velivolo G-91R verso la fine degli anni di utilizzo del G-91 nella pattuglia e verrà riprodotta la livrea del solista – ha spiegato il Tenente Colonnello Francesco Dante, responsabile della Sezione valorizzazione del patrimonio storico aeronautico – ora siamo alla fase di assemblaggio del velivolo che è quella finale. Prima di questa c’è tutta la fase di smontaggio, di revisione di ogni singolo componente del velivolo. Un lavoro lunghissimo e molto impegnativo”.

Simbolo storico del Made in Italy aeronautico, il G-91 non è più in servizio dal 1992. Per riportare in volo questo esemplare, ogni singolo bullone è stato smontato e revisionato, alcuni elementi sono stati recuperati da un aereo gemello, quello che non era più buono è stato ricreato da zero, sotto il controllo dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e, in alcuni casi, si è dovuto addirittura ricostruire gli strumenti per ritarare le apparecchiature.

“Il lavoro di restauro – ha continuato il Tenente Colonnello Dante – è un lavoro quasi archeologico. Si va prima a cercare tutto il materiale, soprattutto i manuali perché è attraverso i manuali che è possibile poi stabilire qual è la procedura di ripristino di un pezzo che magari non è più possibile sostituire o riprodurre nuovo. Il personale che sta lavorando al progetto è personale specialista che lavorava sul velivolo Tornado ed è stato scelto in base alle categorie in modo da poter avere tutto lo spettro delle capacità che sono necessarie per rimettere in volo il velivolo”.

Risentire dopo tanto tempo il sibilo di uno dei motori Orpheus originali recuperati per i test è stato, per la squadra di restauro, come assistere alla nascita di un figlio. E ora ci si prepara al primo volo.

“La soddisfazione nel riportare in volo un velivolo storico come questo è enorme – ha aggiunto il pilota italiano – in parte è proprio legata al fatto che un velivolo che non vola più da molti anni ritornerà a volare e in parte è legata al processo che è stato necessario per arrivare a questo risultato”.

“Il primo volo me lo immagino come una grande emozione – ha concluso il comandante Dante – l’attesa di quel momento e quei pochi istanti saranno il frutto di due anni di lavoro molto intenso, per cui ci sarà molta attesa per quello, proprio in quel momento”.

Servizio di Pino Di Feo