ROMA – “Mio figlio Giulio con la sua prima tessera elettorale. Segnalo che a nessun diciottenne che conosco è arrivata a casa. Tanto per incentivare l’astensionismo”. Su X Carlo Calenda racconta la vigilia elettorale, sabto 8 e domenica 9 giugno, con uno scatto di suo figlio. Un selfie scattato dallo stesso ragazzo con la tessera elettorale in bella vista, documento che – a detta di Calenda padre – non sarebbe stato inviato agli indirizzi di residenza di molti neo-votanti.
Il leader di Azione, così, non perde tempo e denuncia il poco appeal che le prossime europee hanno sui giovanissimi. Insomma, i ragazzi non sembrano entusiasti di recarsi alle urne e non c’è nessuno che li riesca ad affascinare.
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D’altronde, qualche giorno fa, il politico aveva già affrontato l’argomento. “Il rischio- ha dichiarato Calenda- è che vada a votare meno del 40% delle persone. Di Europa non si parla, si discute solo del ritorno del fascismo. Così non ne saltiamo fuori. I ragazzi non sanno che voto è, come si vota, quali sono i gruppi politici. Il rischio è che restiamo come oggi 25esimi su 27 Paesi come influenza. Cioè non contiamo niente
L’articolo Calenda e la tessera elettorale del figlio: “A nessun 18enne è arrivata a casa” proviene da Agenzia Dire.
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