ROMA – Le organizzazioni della società civile come chiave contro violenze e radicalizzazione delle comunità: è la prospettiva suggerita in un’intervista con l’agenzia Dire da Christelle Kalhoule, presidente delle ong del Burkina Faso e di Forus International, una piattaforma alla quale aderiscono circa 22mila realtà associative. Il colloquio si tiene a margine di Coopera, due giorni nazionale della cooperazione allo sviluppo, dedicata alle cinque “P” dell’Agenda 2030 dell’Onu: pace, persone, prosperità, pianeta e partnership. Kalhoule si sofferma sull’esperienza del suo Paese d’origine.
“Dal 2015 il Burkina Faso sta affrontando una grave crisi di sicurezza e umanitaria” la premessa.
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