Arrestato per corruzione l’ex capo della protezione civile pugliese, è ai domiciliari

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BARI – Il dirigente della Regione Puglia (sezione strategia e governo dell’offerta e ad interim, sezione Protezione civile), Antonio Mario Lerario è stato arrestato per corruzione dal personale del nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Bari. L’arresto è avvenuto nell’ambito di indagini in relazione alla sua attività di dirigente della Protezione civile. Il dirigente – riferiscono gli investigatori – è stato fermato dopo che lo stesso avrebbe ricevuto in una busta la somma di 10mila euro in contanti consegnata da un imprenditore che opera nel settore dell’edilizia e che “ha in corso contratti di appalto per la somma di oltre 2 milioni di euro con la Protezione civile regionale”. Ieri la convalida dell’arresto, con cui è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari.

SOUMAHORO: “LEGA BRACCIANTI PRONTA A DENUNCIARE”

“Lottiamo da anni contro sfruttamento, caporalato e assistenzialismo imprenditoriale che lucrano sulla miseria dei braccianti. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, la Lega Braccianti è pronta a collaborare con le autorità per denunciare”. È il contenuto di un tweet pubblicato dal leader della Lega braccianti, Aboubakar Soumahoro, in riferimento all’ormai ex dirigente della protezione civile regionale della Puglia Mario Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso con l’accusa di aver intascato una tangente da 10mila euro. La gip del Tribunale di Bari Anna Perrelli ha disposto gli arresti domiciliari per due imprenditori, Luca Ciro Giovanni Leccese di Foggia e Donato Mottola di Noci. Il primo è accusato di corruzione in concorso con Lerario. Il secondo invece è indagato per un altro caso di corruzione.

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