Ansaldo energia, a Genova 2.000 lavoratori in piazza: bloccata autostrada e sopraelevata

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GENOVA – Duemila lavoratori di Ansaldo energia sono scesi in piazza stamattina a Genova, bloccando il casello autostradale di Genova Ovest e tutti gli accessi e le uscite della sopraelevata a Ponente. L’intenzione dei manifestanti era di tenere il blocco fino a sera o fino all’arrivo di un impegno formale da Cdp nella direzione auspicata. Nel primo pomeriggio, la Cassa depositi e prestiti in una nota ha fatto sapere che i vertici di Ansaldo energia “stanno finalizzando un piano industriale volto a preservare e a valorizzare le competenze dell’azienda”.

Parole considerate “insufficienti” dai lavoratori, che si aspettavano un impegno sulla ricapitalizzazione. Per questo, lo sciopero è stato prolungato fino a questa notte, anche se i lavoratori di Ansaldo energia hanno rimosso i blocchi stradali. La protesta era già stata programma per ieri, poi posticipata di 24 ore in attesa di un incontro avvenuto ieri mattina in Prefettura e risultato infruttuoso.

CDP: “VERTICI SOCIETÀ STANNO FINALIZZANDO PIANO INDUSTRIALE”

“Cdp è in costante contatto con i vertici societari” di Ansaldo energia “che stanno finalizzando un piano industriale volto a preservare e valorizzare le competenze dell’azienda. In tal senso, Cdp valuterà in modo costruttivo assieme all’intera compagine azionaria i dettagli del piano”. Così, in una nota, Cassa depositi e prestiti che detiene l’88% di Ansaldo energia, attraverso Cdp Equity, in merito allo sciopero di Genova.

“Cdp riconosce il valore delle competenze tecnico-ingegneristiche di Ansaldo Energia e monitora attentamente l’evolversi della situazione attuale determinata dalle conseguenze sul portafoglio ordini derivanti dalle vicende belliche internazionali – prosegue il comunicato – affinché questo percorso raggiunga i risultati prefissati, occorre il coinvolgimento responsabile e consapevole di tutti i soggetti coinvolti anche al fine di assicurare il regolare svolgimento dell’attività aziendale”. Non certo la risposta che si aspettavano i lavoratori in sciopero da stamattina.

VIA BLOCCHI A GENOVA, MA SCIOPERO E PROTESTA CONTINUANO

“Il comunicato di Cassa depositi e prestiti è assolutamente insufficiente e negativo. In controluce a queste dichiarazioni leggiamo un futuro piano industriale da lacrime e sangue. Chiedevamo un impegno per la ricapitalizzazione, ma in quel testo non c’è alcun cenno. La lotta continua anche questa notte con lo sciopero che viene prolungato e domani mattina, alle 5.30, decideremo le nuove forme di lotta”. Così all’agenzia Dire il segretario generale della Fiom Genova, Stefano Bonazzi, dopo la nota di Cassa depositi e prestiti sulla vertenza Ansaldo energia.

Intanto, i lavoratori smobilitano i blocchi del casello autostradale di Genova Ovest e della sopraelevata e tornano in corteo verso l’azienda, a Campi. “Nel comunicato – aggiunge il sindacalista – si richiama la responsabilità dei vari attori in campo, come a intendere che i lavoratori siano degli irresponsabili. Non può che esserci una reazione compatta”.

CORTEO PARTITO DA CAMPI VERSO IL CENTRO POCO PRIMA DELLE NOVE

Partito poco prima delle nove il corteo di Ansaldo energia diretto dalla fabbrica di Campi al centro di Genova, dopo la fumata nera arrivata dall’incontro in Prefettura, ieri mattina. Una breve assemblea nel piazzale della portineria alle 8.15, poi tutti dietro lo striscione “Non vi faremo chiudere Ansaldo energia”, tra bandiere di Fiom, Fim e Uilm che sventolano e cori contro la proprietà e in difesa del posto di lavoro. L’obiettivo della protesta è chiedere che Cassa depositi e prestiti, detentrice della maggioranza dell’azienda, formalizzi la propria disponibilità a un aumento di capitale ulteriore rispetto ai 36 milioni annunciati ieri, ma che riguardano un piano del 2019 e sono necessari a far fronte alla crisi di liquidità dell’azienda. I lavoratori attendono anche un nuovo piano industriale realistico, in grado di superare la perdita delle ore di lavoro al momento prevista dopo il primo trimestre del 2023 a causa della mancanza di commesse e dello stop ai progetti di riconversione e transizione energetica.

L’azienda è una delle più storiche del capoluogo ligure e dà lavoro direttamente a circa mille operai, 1.400 impiegati e 400 esterni. “Questa deve essere la lotta di tutta la città come lo è stata quella per il cantiere navale di Sestri ponente. Anche in quel caso avevamo ragione noi, ma servono decisioni immediate. Parliamo della vita delle persone che vi lavorano oggi, ma anche di posti di lavoro qualificati per i nostri giovani domani”, afferma il segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Genova, Igor Magni.

I MANIFESTANTI OCCUPANO LA BARRIERA AUTOSTRADALE DI GENOVA OVEST

Al grido di “se non cambierà, noi blocchiamo la città”, il corteo di Ansaldo energia partito questa mattina è arrivato al casello autostradale di Genova Ovest, bloccando le carreggiate sia in entrata che in uscita.

BLOCCATA ANCHE LA SOPRAELEVATA

Non solo il casello autostradale di Genova Ovest, i lavoratori di Ansaldo hanno bloccato anche tutti gli accessi e le uscite a ponente della Sopraelevata. Circa duemila le persone che stamattina si sono mosse in corteo dallo stabilimento di Campi verso il centro città. I lavoratori, in sciopero otto ore per tutti e tre i turni, avvertono che non si muoveranno finché non arriverà un impegno formale di Cassa depositi e prestiti a una ricapitalizzazione ulteriore rispetto a quella da 36 milioni annunciata ieri. Lo sciopero era già stato convocato ieri e poi sospeso per un incontro in Prefettura che si è rilevato infruttuoso e ha portato i sindacati a spostare l’agitazione solo di 24 ore.

“Stiamo bloccando l’autostrada e la sopraelevata, aspettiamo un segnale- spiega Stefano Bonazzi, segretario generale Fiom Genova- vogliamo una lettera scritta di Cdp con l’impegno a ricapitalizzare Ansaldo. Chiediamo un futuro per i lavoratori, per l’azienda più importante della città. I lavoratori sono determinati a non mollare”.

Il segretario della Fim Cisl Liguria, Christian Venzano, ricorda che “oggi siamo qui perché l’incontro di ieri con il prefetto non è andato assolutamente bene, non ci ha detto l’unica cosa che ci aspettavamo ovvero che Cdp si impegnasse in una nuova ricapitalizzazione perché Ansaldo energia è strategica per il Paese. Anzi, abbiamo avuto una cattiva notizia: che l’ultima tranche della vecchia ricapitalizzazione del 2019 che doveva essere di 50 milioni, sarà solo di 36 milioni per tenere il minimo di liquidità sufficiente per far andare avanti l’azienda. Questo non è il segnale che vogliamo da Cdp”.

TOTI: “BLOCCHI INSOPPORTABILI MA PREOCCUPAZIONE LAVORATORI LEGITTIMA”

“La preoccupazione dei lavoratori è assolutamente legittima, ma credo che non possa essere accompagnata da gesti e manifestazioni che ledono la libertà e la dignità del lavoro altrui: bloccare la città va oltre l’esercizio del diritto di sapere il proprio futuro”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine della presentazione del nuovo assessore alla Sanità, commentando lo sciopero dei lavoratori di Ansaldo energia a Genova.

“I blocchi sono insopportabili perché vuol dire mettere il lavoro di qualcuno prima del lavoro di qualcun altro e io questo non l’ho mai fatto – aggiunge il governatore – i lavoratori di Ansaldo hanno il diritto di conoscere il futuro del proprio lavoro, come gli altri cittadini hanno diritto ad avere strade sgombere per muoversi: questo non vuol dire non difendere i propri interessi, vuol dire farlo nel rispetto dei diritti di tutta la città. In questo momento mi sembra un braccio di ferro poco fruttifero: i lavoratori di Ansaldo stanno perdendo soldi nei loro scioperi, non avendo a Roma un interlocutore in grado di riceverli. Chiedere una risposta a chi non esiste è un esercizio dannoso anche per le normali procedure sindacali”.

Toti precisa che “hanno ragione i sindacati quando dicono che l’Ansaldo è un’azienda strategica non solo per il nostro territorio, ma per l’Italia, ne siamo tutti convinti. Per quello che mi è dato sapere, ne è convinta anche Cdp, con cui sono in contatto. Ansaldo energia è strategica per il nucleare del futuro nel nostro Paese, per la decarbonizzazione appena la crisi energetica cesserà e Cdp sta lavorando a un piano di racapitalizzazione che è quello che chiedono i sindacati e il management sta lavorando a un nuovo piano industriale”.

Tuttavia, prosegue il governatore, “visto che non mi risulta vi siano impellenze circa il pagamento degli stipendi o situazione di grave urgenza, credo che i sindacati dovrebbero attendere come tutti noi che si insedi il nuovo governo. Oggi pretendere incontri da chi non esiste è irrealistico. Nei prossimi dieci giorni ci sarà un ministro dello Sviluppo economico e dell’Economia e, in quel momento, saremo i primi a chiedere un confronto allargato alle parti sociali per comprendere qual è il percorso immaginato da Cdp per Ansaldo e a pretendere che Ansaldo sia tra i primari dossier da affrontare. Auspicherei che seguendo le organizzazioni sindacali che stanno tenendo un profilo più ragionevole, si torni a una normalità in attesa di avere il nuovo interlocutore”.

LA RISPOSTA DELLA FIOM A TOTI

“Certe dichiarazioni non consentono ignoranza. Le scontate dichiarazioni del presidente Toti sulla vertenza Ansaldo Energia necessitano di tre considerazioni. Primo: il governo c’è ed è in carica, tanto è vero che il presidente Draghi tratta con Washington e Bruxelles. Secondo: la Fiom non ha chiesto l’intervento del governo, ma la ricapitalizzazione a Cassa depositi e Prestiti: sino a prova contraria, l’azienda è una società per azioni ed è quotata in borsa e ha un consiglio di amministrazione che ha una propria autonomia finanziaria. Terzo: sarà per questa lungimiranza politica che il partito di Toti, Noi moderati, ha preso a livello nazionale lo 0,8% per cento del 64% dei votanti”. Così, in una nota, la Fiom Cgil di Genova, rispondendo alle parole del governatore che aveva attaccato il blocco del casello autostradale di Genova Ovest e della sopraelevata da parte dei lavoratori di Ansaldo energia.

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